10 cose da sapere sulle vite passate

10 cose da sapere sulle vite passate

Vorresti sapere come andare attraverso a vite passate e pensi di non esserne capace?
In questo articolo troverai utili spunti di riflessione che ti permetteranno di effettuare una scelta libera e coscienziosa sull’intraprendere o meno il viaggio verso il cosiddetto “lavoro interiore”.

Perché non riesco a ricordare le mie vite passate?

rievocare vite passate

E’ facile essere portati a credere che la mancanza di ricordi disponibili, relativi ad altre vite, sia il segnale di una nostra impossibilità nel conoscere ciò che c’è stato prima della nostra attuale incarnazione.
Ora iniziamo con il porci delle domande, alle quali daremo presto una risposta:

  • per ricordare vite passate serve un ipnoterapeuta?
  • perchè non ricordo le mie vite passate?
  • è necessario credere alle vite passate?
  • io non ricordo molti momenti della mia vita, come posso ricordare altro?
  • spesso ho delle visioni, ma mi fanno stare male, è normale?
  • ricordare vite passate è una perdita di tempo? E’ solo per i curiosi?
  • devo fare meditazione per ricordare vite passate?
  • è importate saper rilassare il proprio corpo per ricordare vite passate?

Ricordare vite passate: tutta la verità nient’altro che la verità

viaggio nel registro, diventare un guerriero di luce

Incominciamo dal principio affermando che il termine “ricordare” non è del tutto appropriato. Se vogliamo lavorare su noi stessi, dobbiamo concentrarci su di un’altra azione: il rievocare. L’atto del rievocare è del tutto differente. Ci si sposta lungo il proprio asse temporale (traccia del tempo) attraversando una struttura gerarchica, solida e ben strutturata. Ciò che possiamo rievocare sono frammenti dotati di massa, energia, semantica spazio-temporale. Il materiale rievocabile è materiale “reattivo”, dotato di intelligenza autonoma, capace di rispondere a stimoli e di produrre risposte. Iniziamo a fare un po’ di esempi per chiarire meglio i concetti appena esposti.
Ogni momento di reazione emotiva che un soggetto ha è legato direttamente o indirettamente ad una registrazione di vita dislocata nel tempo e nello spazio. Supponiamo che tu ti senta a disagio all’idea di salire su un aereo, alla vista di un carabiniere o di un insetto. Le reazioni che potresti provare non sono altro che l’effetto di un’intelligenza autonoma che sta reagendo agli stimoli che tu stai vivendo.
Sei difronte al noto fenomeno della mente reattiva. Il collegamento tra vite passate e mente reattiva è inevitabile. Se non fossimo dotati del bagaglio di registrazioni ricche di carica emotiva negativa allora non avremmo una mente reattiva e saremmo costantemente in tempo presente padroni di noi stessi.
Altro fattore da tenere a mente è il vincolo che tiene legate le registrazioni di altre vite alla nostra vita. Ma cos’è che crea questo legame? Fraintendimenti (rotture di ARC), problemi (problemi del tempo presente), sensi di colpa (azioni pubbliche (OVERT) o trattenute (WITHHOLD), momenti di dolore emotivo (lutti) o fisico (ferite, impatti violenti, svenimenti). Tutto questo contribuisce alla degradazione della capacità cognitive di ogni individuo. L’esperienza di situazioni “negative” riallaccia un legame energetico tra esse e le esperienze di altre vite. Ma che cosa sono e di chi sono tali vite?
Il fenomeno è complesso. Ciò che dobbiamo tenere a mente è che abitando un corpo, abitiamo una macchina portatrice di innumerevoli fonti di vita: le cellule. Oltre alla loro intelligenza vi sono altre forme di vita ancora più antiche, conosciute negli ambienti esoterici con il termine larve o elementali a seconda della tradizione esoterica alla quale facciamo riferimento.

  1. Ora, per rispondere ad una delle domande poste all’inizio di questo articolo, possiamo dichiarare con estrema libertà che non vi è alcun legame tra ipnosi ed il richiamo di frammenti di vita (dislocata differentemente a livello temporale e spaziale dalla nostra esistenza). Il richiamo dei frammenti deve avvenire in modo cosciente, altrimenti potremmo rischiare di incorrere in spiacevoli inconvenienti: al termine dell’esperienza di recupero non avremmo la minima sensazione di aver fatto alcunché, non ci ricorderemmo nulla e non avremmo compiuto alcun atto volitivo e consapevole.
  2. Non ricordi le tue vite passate? Sappi che è normale. Nessuno le ricorda. Ciò che è possible fare è spostarsi nella traccia del tempo e rievocarle. Ciò che è possibile è rievocare frammenti di carica emotiva, immagini, piccoli frammenti che, a seconda dei soggetti, possono apparire come immagini dinamiche o statiche, dai colori più o meno accesi. È possibile rievocare una qualsiasi delle percezioni umane: la posizione del corpo, il senso di sete, l’emozione provata, percezioni uditive, olfattive, la vista, etc…
  3. Nel web auditing lo strumento della “credenza” è totalmente assente; si lavora su ciò che è reale per l’utente. Si lavora laddove l’attenzione del soggetto si sia posata e fissata. Nel momento in cui emergono registrazioni diversamente dislocate nello spazio e nel tempo non si fa altro che eseguire il procedimento più adeguato per portare in tempo presente la persona. Non si valuta il contenuti di tali episodi e non si discute in alcun modo il loro contenuto. Semplicemente si procede ad ispezionare il bagaglio del registro del soggetto cancellandone la carica retrocedendo in modo opportuno lungo la traccia del tempo.
  4. Se hai la sensazione di non ricordare molto dei momenti del tuo attuale vissuto, non ti devi preoccupare, è normale. Tale fenomeno è anche noto nella scienza occidentale ortodossa come occlusione della memoria episodica. Fortunatamente una delle capacità che l’essere può riacquistare grazie a web auditing è proprio l’abilità di recuperare frammenti di vita altrimenti non disponibili.
  5. Nel web auditing le diverse immagini mentali che un soggetto può rievocare vengono classificate in esatte e distinte categorie. Ora, per non procedere con un elenco tedioso ed inutile, possiamo semplicemente asserire con semplicità che esiste un procedimento per ogni tipologia di immagine mentale rievocata. Continuando, dobbiamo ricordare che lo stato di malessere è del tutto normale. Tali immagini, una volta rievocate/attivate portano con se tutta la loro carica emotiva, lasciando alle volte un individuo completamente privo di energie. Ti è mai capitato di passare intere giornate sul divano completamente privo di forze?
  6. La procedura sistematica di ispezione del proprio registro è fondamentale per eliminare quella porzione di registrazioni compulsive (perché avvenute senza una scelta consapevole, ovvero le registrazioni sono state memorizzate da un meccanismo automatico) che tengono l’uomo ancorato ad altri tempi ed altri luoghi. Stiamo affermando che tali registrazioni non permettono all’uomo contemporaneo di vivere in tempo presente. Inoltre, se siamo interessati ad un lavoro di generazione delle nostre personali comprensioni, tali registrazioni rappresentano proprio un grande ostacolo. Senza la cancellazione di immagini mentali il lavoro socratico sullo spirito non può avere luogo. In sunto, il lavoro sulla duplicazione di registrazioni appartenenti ad altri tempi ed altri luoghi (che alcuni chiamano regressioni) non risulta affatto una perdita di tempo, ma diviene invece una parte fondamentale per il raggiungimento del fine ultimo, essere in tempo presente.
  7. Le pratiche meditative hanno un piccolissimo nesso con la rievocazione di episodi. Purtroppo tali pratiche possono alle volte riattivare le registrazioni del bagaglio karmico scaricando sulla persona gli effetti della carica emotiva racchiusa in essi. Sfortunatamente però, senza la corretta esecuzione delle procedure necessarie alla cancellazione di tale carica, l’individuo rimane soggetto passivo impedendo così al lavoro cosciente di potersi manifestare.
  8. Esistono dei procedimenti di comunicazione ben precisi per la rievocazione di episodi diversamente dislocati. Non vi è alcun nesso tra il rilassamento del corpo e l’accesso al registro akashico. Anzi, molte volte, durante una sessione, l’individuo si può ritrovare in stati che sono completamente all’antitesi del rilassamento. Tutta la carica emotiva contenuta nelle registrazioni deve essere visionata e rivissuta. Va da sé che se stiamo duplicando un esperienza di forte dolore allora non possiamo essere rilassati.

Web auditing: un metodo pratico

Se ciò che hai letto ti ha incuriosito e vorresti anche tu diventare soggetto attivo nel lavoro su di sé non esitare a contattarci!

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