Additivi

Esiste un principio fondamentale che attraversa tutta la filosofia di Scientology: ogni volta che aggiungiamo qualcosa a un essere, diminuiamo la sua capacità di affrontare la vita. Sembra controintuitivo, vero? Siamo abituati a pensare che più strumenti abbiamo, meglio è. Eppure Ron Hubbard ci ricorda che “l’uomo è un essere a cui è stato aggiunto qualcosa e tutto ciò che gli è stato aggiunto ha diminuito la sua capacità di affrontare le situazioni.”

La trappola delle soluzioni accumulate

Pensa a tutte le soluzioni che hai adottato nel corso della vita. Metodi per affrontare le persone difficili. Strategie per gestire lo stress. Regole su come comportarti in determinate situazioni. Molte di queste soluzioni erano perfettamente sensate quando le hai create, magari a cinque, dieci o vent’anni. Ma ora? Quante di queste risposte automatiche sono ancora valide oggi?

Il problema non è che tu abbia cercato di risolvere i problemi. Il problema è che quelle soluzioni si sono cristallizzate, sono diventate fisse, e ora le applichi anche quando non servono più. Hai risolto qualcosa che forse non aveva bisogno di essere risolto, o hai fissato una soluzione che doveva essere temporanea.

L’arte di far sparire ciò che non serve

In Scientology lavoriamo attraverso l’As-Isness: guardare le cose esattamente come sono. Non aggiungiamo nuove strategie, nuovi metodi, nuove tecniche. Facciamo il contrario. Permettiamo alla persona di osservare quelle vecchie soluzioni obsolete e di lasciarle andare.

Nell’auditing, quando una persona guarda un engram o una perdita finché non l’ha completamente compresa, quella carica scompare. Quando nello studio si chiarisce una parola malcompresa, la confusione si dissolve. Il pattern è sempre lo stesso: osservare con precisione ciò che è, e l’aberrazione svanisce.

La società degli additivi

Viviamo in una cultura che risponde a ogni problema aggiungendo qualcosa. Sei stanco? Prendi un integratore. Sei ansioso? C’è una pillola. Hai un problema relazionale? Ecco dieci strategie da applicare.

Raramente qualcuno ti dice: “Fermati. Guarda cosa sta succedendo davvero. Forse hai già troppe cose in corso.”

La nostra società grida costantemente: “Prendi! Compra! Devi!” E quando hai una difficoltà, vieni sommerso di consigli, di metodi, di soluzioni preconfezionate. Ciò che manca è qualcuno che semplicemente ascolti e capisca.

Il paradosso del corpo

Anche se il lavoro principale di Scientology riguarda il Thetan, l’essere spirituale, lo stesso principio si può osservare con il corpo. Pensiamo sempre che la risposta sia aggiungere qualcosa: un farmaco, un supplemento, un trattamento. Eppure spesso la soluzione vera sta nel rimuovere la causa.

Nella nostra società dell’abbondanza, il problema è raramente il troppo poco. È quasi sempre il troppo.

Riconoscere le giustezze

C’è un altro aspetto cruciale in tutto questo. Ron Hubbard sottolinea che in auditing non possiamo limitarci a cercare ciò che non va. Dobbiamo riconoscere anche ciò che è giusto, ciò che funziona, la verità che è già presente.

Questo è essenziale perché il progresso avviene aumentando le giustezze, non semplicemente eliminando gli errori. Se cerchiamo solo ciò che è sbagliato, non avremo mai una base solida su cui costruire. È come voler svuotare un secchio bucato senza prima tappare i buchi.

La capacità di una persona di dissolvere un problema è direttamente proporzionale al numero di elementi positivi presenti nella situazione. Se ci sono abbastanza giustezze, anche le aberrazioni più radicate possono essere affrontate e dissolte.

Tornare al potere di scelta

In definitiva, ogni volta che ti viene data qualcosa che non hai chiesto, o che ti viene tolta qualcosa che non volevi perdere, il tuo potere di scelta viene compromesso. E il potere di scelta è l’unico vero potere che avevi fin dall’inizio.

La via verso la libertà non passa attraverso l’accumulo di soluzioni, tecniche, farmaci o sistemi. Passa attraverso il riconoscimento di ciò che è stato aggiunto indebitamente e la sua rimozione.

Si tratta di permettere all’essere di ritrovare la sua capacità nativa di vedere le cose come sono, nel presente, senza il peso di tutte le soluzioni obsolete del passato. Di affrontare la vita con il proprio potere di scelta intatto.

Meno, non più. Questo è il segreto.

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