come migliorare se stessi e la propria vita

Come migliorare sé stessi e la propria vita

È possibile migliorare sé stessi e la propria vita? Per procedere in modo costruttivo è bene iniziare a prendere coscienza di ciò che ha il potere di degradare la vita di un individuo. La degradazione è il fenomeno per il quale un essere perde progressivamente le proprie abilità. Le abilità a cui facciamo riferimento sono, ad esempio, l’abilità di comunicare con chiunque, l’abilità di fare, l’abilità di sentirsi liberi di prendere delle decisioni, l’abilità di poter vivere privo di inibizioni, l’abilità di poter progettare le proprie giornate, l’abilità di scegliere se accettare o rifiutare una proposta senza rimorsi, l’abilità di poter stare davanti ad un lutto senza provare una sensazione di dolore lacerante, l’abilità che gli altri siano disposti a comunicare con noi, l’abilità di trovare un lavoro, l’abilità di mantenere un lavoro, l’abilità di avere una famiglia, le abilità di occuparsi di una famiglia, etc…

Dalla degradazione dalla riabilitazione

Ora vediamo nel dettaglio, per mezzo di una facile classificazione, quali sono le diverse tipologie di momenti degradanti che un uomo può vivere nel corso della sua esistenza.

Momenti di soppressione: ogni volta che un individuo ha in mente di compiere un’azione, che sia semplice come spostarsi da una stanza all’altra o più complessa, come ad esempio avviare una nuova attività economica, se qualcun altro cerca di ostacolarlo con ogni mezzo, letteralmente soffocando ed annientando le sue intenzioni e le sue azioni, allora ci troviamo davanti ad un comportamento soppressivo. Nella soppressione abbiamo sempre almeno due individui, il soppresso ed il soppressore. Il soppresso è l’individuo che viene annientato, il soppressore è colui che sta cercando in ogni modo di far fallire la sua preda.

Momenti di valutazione: la valutazione è un giudizio che resta indelebilmente inciso nella coscienza di un individuo. Non è importante se sia positivo o negativo, ciò che è successo è che l’opinione/critica/giudizio espresso hanno condizionato irrimediabilmente il soggetto destinatario della valutazione.

Momenti di invalidazione: l’invalidazione è una sorta di valutazione in cui un soggetto viene espressamente denigrato. C’è qualcuno che sta cercando di annientare completamente la reputazione o l’operato di qualcun altro.

Momenti di preoccupazione: la preoccupazione è un fenomeno per il quale l’attenzione di un essere si posa su di una determinata circostanza cercando di trovare delle soluzioni. Purtroppo in questi casi le soluzioni arrivano con difficoltà perché ciò che infastidisce l’individuo ha un’origine profonda ed irrazionale. Ciò che è necessario per uscire da tale situazione è il riuscire a vedere la situazione nella sua interezza, in modo da bruciare tutta la carica emotiva/cognitiva che avvolge l’essere.

Momenti in cui qualcosa viene trattenuto: a volte capita di trovarsi in alcune situazioni in cui in modo automatico si tende a nascondere qualcosa. Può capitare poi di provare una strana sensazione dopo aver nascosto qualcosa. Ogni volta che un essere si limita, se non lo fa consapevolmente, rischia di ridurre involontariamente il proprio ventaglio di possibilità comunicative.

Momenti di negazione della realtà: la negazione della realtà è il fenomeno per il quale un essere non vede una situazione per quello che è.

Momenti in cui qualcosa viene suggerito: anche il suggerimento può essere fonte di degradazione, certo, qui non vogliamo dire che ogni volta che qualcuno suggerisce qualcosa allora sta compiendo un atto infimo ed inverecondo. Il fenomeno è intimo e personale.

Momenti in cui viene commesso un errore: chi non ha mai perso il proprio stato di agio emotivo dopo aver commesso un errore?.

Momenti di protesta: se un individuo sente che qualcosa lo sta bloccando, a volte, può aver luogo la protesta. La protesta ha mai risolto qualcosa? Dipende. Ciò che è certo è che può capitare che la protesta possa poi fissarsi nella coscienza di un individuo come una scritta fatta con un pennarello indelebile.

Momenti di ansia: l’ansia è una conseguenza emotiva dovuta ad una situazione in cui un essere va ad effetto di una gran mole di carica emotiva. Di solito in tali circostanze le risoluzioni che un individuo prende non sono le più lucide e razionali.

Momenti di decisione: la decisione è un momento molto delicato. È frutto di una scelta consapevole o è la risultante di un momento in cui la fretta, le pressioni e l’automaticità hanno avuto il sopravvento?

Momenti in cui ci si allontana/ritira da qualcosa: molto spesso un essere si allontana da una certa area cognitiva/situazione dopo un momento di disagio o di forte sofferenza emotiva; è importante andare a sondare tutte le eventuali decisioni/risoluzioni/considerazioni collegate a questo tipo di istanti.

Momenti in cui si viene coinvolti in situazione di aiuto: l’aiuto è un’area della vita molto delicata. Ad esso sono collegate aspettative, risultati, mancati consigli, il desiderio di aiutare sé stessi, il desiderio ch egli altri ci aiutino. Purtroppo spesso un essere si trova avvolto da una nuvola di aiuto passato non andato a buon fine per i motivi più disparati.

Ognuno di questi momenti viene sondato per eliminarne la carica emotiva. Per dovere di completezza dobbiamo però indicare che i sopracitati non sono tutti i possibili momenti, quelli elencati sono comunque le principali situazioni che abbiamo scelto di divulgare in modo da permettere al lettore di avere un’iniziale idea del lavoro che può essere fatto.

La degradazione: situazioni di forte impatto emotivo

Un’ulteriore classe di situazioni che hanno la capacità di inibire e reprimere un essere nel normale flusso delle sue manifestazioni cognitive è quella dei cosiddetti rudimenti.
I rudimenti sono essenzialmente tre: fraintendimenti, problemi ed azioni dannose (pubbliche o trattenute).

Fraintendimenti

Un fraintendimento è un momento in cui, durante una comunicazione (moto di particelle in entrata o in uscita da/verso l’individuo) un soggetto vive un improvviso calo di comprensione.
Conseguenze tipiche del fraintendimento sono la rabbia e l’istinto a voler abbandonare un luogo, un gruppo o una data situazione. Dopo un fraintendimento, l’individuo prova una naturale difficoltà nell’approcciarsi con l’ente oggetto del fraintendimento. Ora vediamo di quali elementi è composta la comprensione: affinità, realtà e comunicazione. Quindi, a livello più raffinato, un fraintendimento può essere causato da un improvviso calo di uno dei suoi elementi costitutivi. Immagina due individui che hanno organizzato un viaggio ormai da tempo: Chiara e Lucia. La mattina in cui entrambe sarebbero dovute partire Lucia chiama Chiara dicendo che non può più partire, il suo ex-compagno l’ha ricontattata e le ha chiesto di vedersi e lei non può proprio dire di no. Ecco che Chiara vive un rapido ed improvviso calo di affinità.
A questo punto Chiara, sopraffatta dal dolore e dalla rabbia cerca di interrompere il più rapidamente possibile la telefonata perché proprio non riesce a comunicare con Lucia.
Affinità è sinonimo di simpatia, amore, piacevolezza per la vicinanza. L’affinità a livello materico è sinonimo di coesione. Le molecole di un oggetto fisico restano compatte proprio grazie all’affinità che c’è tra loro. Tra uomini, l’affinità ci permette di accettare la vicinanza l’uno con l’altro. A volte l’affinità è così elevata che non riusciamo proprio a stare lontani da qualcuno (amore). Un altro elemento cardine della comprensione è la realtà.
Ora, supponiamo che nell’esempio precedente la cosa veramente importante per Chiara sia il viaggio. Tutta l’attenzione di Chiara è focalizzata sul viaggio e sull’imminente partenza e la sua relazione di amicizia con Lucia non è così forte, in fondo si conoscono da poco. In questo caso, durante la telefonata, quel forte dolore provocato dal sapere che Lucia non è più disponibile alla partenza potrebbe avere origine in una rottura di realtà. Lucia era colei che avrebbe messo a disposizione l’auto ed ora il così atteso viaggio di Chiara resta soltanto un desiderio inespresso. La realtà è ciò che un individuo considera generalmente essere vero, reale. Per tutti noi sono reali i vestiti che indossiamo, come è reale il cibo che ingeriamo. Infine, la terza componente della comprensione è la comunicazione. Immaginiamo che Lucia abbia semplicemente inviato un messaggio testuale (sms o simile) a Chiara. Nel testo del messaggio c’è semplicemente scritto: “non posso più venire”. Ecco che molto probabilmente Chiara vive un improvviso calo di comunicazione. Il viaggio è stato annullato e non le sono minimamente chiari i motivi. Quel messaggio non spiega nulla e apre la porta ad innumerevoli dubbi e delusioni.
La comunicazione è uno spostamento di particelle (l’oggetto della comunicazione) da un individuo sorgente (colui che origina il messaggio) ad un destinatario. La comunicazione avviene quando il destinatario è in grado di fare una copia esatta delle particelle oggetto della comunicazione.
Abbiamo visto, per mezzo di semplici esempi, come affinità, realtà e comunicazione siano gli elementi costitutivi della comprensione. Il calo improvviso di uno o più elementi della comprensione provoca un fraintendimento, o meglio definito come rottura di ARC (Affinità, Realtà, Comunicazione).

Problemi

Un problema è una situazione in cui vi possono essere intenzioni, forze o decisioni (postulati, ovvero risoluzioni, valutazioni, giudizi) in contrapposizione. Tecnicamente vengono definite come forze – controforze, intenzioni – controintenzioni e postulati – contropostulati.
Qui trovate un approfondimento sui problemi.

Azioni dannose (trasgressioni della morale)

È possibile classificare un’azione in base ai suoi risultati. Qui ci interessano le azioni che hanno come effetto il danneggiamento del soggetto stesso che compie l’azione, di un suo pari, della sua famiglia, di un gruppo di individui, dell’umanità intera (pensate a qualcuno che faccia brillare una serie di bombe atomiche su tutto il pianeta).
È inoltre possibile danneggiare un oggetto, un animale o una pianta o altro ancora.
Le azioni che ci interessano sono anche quelle che non sono riuscite a causare il livello di benessere per il quale erano state intese. Supponiamo che un soggetto si trovi a percorrere una strada in cui trova riverso a terra un individuo sofferente. Il nostro protagonista non è colpevole della sofferenza di quell’uomo che si trova a terra agonizzante, però il fatto che egli non si soffermi ad aiutarlo crea una situazione in cui non si sta facendo il bene per un altro individuo. Ciò che però dobbiamo tenere bene in considerazione è che tutto questo è strettamente in relazione con la morale di un individuo. Se nella morale del protagonista dell’esempio appena espresso esiste l’obbligo di aiutare il prossimo (e quindi l’aiuto non è più una scelta consapevole), il mancato aiuto provoca una degradazione dell’essere (e rafforza di pari passo la morale). Concludendo, il lavoro che viene fatto sulle azioni (dannose e di mancato benessere) ha lo scopo di cancellare la morale di un individuo, donandogli una rinnovata condizione di razionalità (etica).
Le azioni appena espresse (di violazione della morale) possono essere ulteriormente suddivise in azioni pubbliche (commesse sotto la luce del sole) o trattenute (commesse in un momento in cui il soggetto attore dell’azione era da solo). Se l’azione è stata commessa in un momento di solitudine (allo scopo di nascondere al prossimo l’azione) il soggetto protagonista del gesto/omissione tenderà a provare del disagio ogni volta che qualcosa gli ricorderà l’azione compiuta. Ovviamente egli continuerà nel tempo a nascondere compulsivamente quanto compiuto.

Incidenti

La più grande fonte di degradazione per un essere è un incidente con dolore fisico o incoscienza. Hai mai visto che cosa accade ad un soggetto che vive un momento di forte dolore fisico? Pensa solo alla depressione post parto che può colpire una donna. Pensa a che cosa accade, se ne sei stato testimone, ad un soggetto dopo aver avuto un grave incidente d’auto. Ammettiamo che tale individuo con il tempo possa guarire da ogni frattura e sia in grado di ritornare alla sua solita vita dopo qualche settimana di cure mediche. Frequentando questa persona però ti sei accorto che lei non è più come prima. Ora esce meno di casa, guida raramente. Quando si parla di automobili inizia ad irritarsi e solitamente si sente stanca quando percepisce stimoli acustici simili a quelli del traffico automobilistico.

Lutti (perdite) e minacce di perdita

Come mai quando un nostro caro viene a mancare viviamo dei momenti di profondo dolore emotivo? Ogni volta che vediamo un oggetto od un luogo, che associamo al nostro caro appena mancato, non riusciamo a trattenere le lacrime. Siamo davanti a del dolore emotivo meccanico.
Non stiamo negando che sia normale provare della tristezza in tali situazioni. Ciò che dobbiamo tenere a mente è che però un’emozione del presente è diversa dal dolore meccanico riattivato da una perdita. La minaccia di perdita ha lo stesso effetto. Immaginiamo di avere un nostro caro ricoverato in una struttura ospedaliera e di ricevere la notizia che forse non passerà la notte. Questa è una minaccia di perdita. Il dolore che percepiamo è una reazione alla minaccia.

Ora sei a conoscenza di tutte le possibili situazioni che possono degradare fortemente un individuo. Con il passare del tempo tali momenti non fanno altro che accumularsi. Maggiore è la carica emotiva accumulata e maggiore sarà l’automaticità / meccanicità espressa da un soggetto.
Hai mai conosciuto prima d’ora una tecnologia così completa da conoscere quali fossero le cause della degradazione dell’essere? Fortunatamente ora esiste anche in lingua italiana la tecnologia che è in grado di offrire una soluzione al problema della degradazione dell’essere. Essa si chiama coaching umanistico online – web auditing.

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